16 giugno 2015

Per i morti in mare

AI POVERETTI, ogni giorno più numerosi, che in mare hanno perso la vita che da noi speravano di salvare, voglio dedicare una poesia di T.S. Eliot.

Morte per acqua

Phlebas il Fenicio, morto, da quindici giorni
Dimenticò il grido dei gabbiani, e il fondo gorgo del mare,
E il profitto e la perdita.

Una corrente sottomarina
Gli spolpò l’ossa in sussurri. Come affiorava e affondava
Passò attraverso gli stadi della maturità e della giovinezza
Procedendo nel vortice.

Gentile o Giudeo
O tu che giri la ruota e guardi sopravvento,
Considera Phlebas, che un tempo fu bello,
E alto come te.
T.S. Eliot, The Waste Land, IV.

L'eterno riposo dona loro, Signore... accoglili tu in una vita migliore.

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