26 maggio 2015

Persone socievoli

L'ISPETTORE BUCKET è uno dei non pochi personaggi indimenticabili in Bleak House (Casa desolata) di Charles Dickens. Il romanzo è straordinario e molti inglesi me lo hanno consigliato come il più amato, sebbene forse non il più importante, di Dickens. In Italia, poi, mi sembra del tutto sconosciuto, forse per colpa del titolo poco attraente. (Anche per questo da tempo mi riprometto di parlarne. Per ora vi offro solo questo accenno).

Bucket è un ispettore di polizia con un grandissimo talento relazionale, di cui si serve per conquistare la confidenza delle persone e così ottenere le informazioni che gli servono. Ma non è falso: la sua cordialità è autentica quanto il suo acume professionale. E così, al capitolo 49, lo troviamo nella situazione di questa illustrazione dell'edizione 1853 (per la quale dobbiamo ringraziare George P. Landow): ha intravisto l'amico George in casa di altri e si è affacciato per salutare. Ha subito mostrato entusiasmo per i bambini della casa, complimentandosi con i genitori, mostrando stupore per il più grande che, se non fosse per la somiglianza, non potrebbe proprio credere figlio di una madre così giovane... In pochi minuti è diventato il centro della festa, impegnato a giocare con le bambine, mentre ascolta il grande che suona una marcia militare e conversa allegramente con gli adulti esprimendo ammirazione e simpatia verso ciascuno.

La sua comparsa salva le sorti della festicciola, perché George era di cattivo umore e stava contagiando tutto il gruppo. Al termine della serata Bucket è già amico intimo degli ospiti, e deve promettere di tornare e presentare sua moglie alla signora.

Tutto questo per dire che mi ha colpito il congedo:
— Grazie, grazie. Buona notte, signora. Buona notte, comandante. Buona notte, tesori. Vi sono molto riconoscente per una delle più belle serate della mia vita.

Ma sono loro ad essere molto riconoscenti per il piacere della sua compagnia. E così si lasciano con molte manifestazioni di benevolenza da entrambe le parti.

Mi ha colpito questo particolare: lui, che ha rallegrato una famiglia con la sua presenza rendendo memorabile una festa che rischiava di essere un funerale; che ha dedicato la serata a prodigarsi per gli altri, con i suoi complimenti, le battute, giocando con i bambini... lui ritiene quella una delle più belle serate della sua vita. Ma se ha fatto tutto lui!

Dirò un'ovvietà, ma ho pensato che questo è il bello delle persone socievoli: fanno star bene gli altri e, proprio per questo, stanno bene loro. Costruiscono una serata piacevole e se ne rallegrano come se fosse merito degli altri. Ricevono come un dono quello che loro hanno realizzato. E così mi confermo in un'idea: il fattore principale perché una persona o una situazione siano di nostro gradimento siamo noi stessi!

E per intrigarvi un po': dopo questa scena si scopre che Bucket non passava di lì per caso, ma cercava George per arrestarlo! Così, dopo aver pensato bene di Bucket, ti ritrovi a pensarne tutto il male possibile. Ma poi ti ricrederai... e magari più di una volta!

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