07 maggio 2011

Certe quarte di copertina

TANTI ANNI FA rimasi deluso dalla quarta di copertina di un romanzo. Ricordo ancora che si trattava de Il potere e la gloria di Graham Greene, e man mano che andavo avanti nella lettura cresceva sempre di più il sospetto che la breve descrizione in quarta mi avesse già rivelato come andava a finire. La realtà era anche peggiore (la stupidità umana non ha limiti): la quarta di copertina tentava di rivelare come andava a finire, salvo che sbagliava la conclusione! Comunque decisi che non avrei mai più letto né quarte di copertina né prefazioni varie e questo mi ha salvato molte volte il piacere della lettura.

Dopo tanti anni però ci sono cascato di nuovo!

Stefano Baldi, Sia fatta la tua volontà (4/11) ***
Certo, devo ammettere che è difficile descrivere questo romanzo senza raccontarlo tutto, ma occhio: nella quarta di copertina, fedelmente copiata su tutti i siti di librerie online (compreso quello a cui rimanda il mio link), viene detto proprio tutto, fino alla sua conclusione.

Cercando di non fare lo stesso errore e invitando chi fosse interessato a fare lo sforzo di coprire subito la quarta senza leggerla, vi dico solo che si tratta di una storia di redenzione. Un ragazzo di paese dalla vita vuota, o meglio, piena di stupidate con gli amici e di sogni frustrati dalla sua stessa debolezza di carattere, scontrandosi con alcune prove della vita e con persone che si confrontano abitualmente con la crudezza di problemi veri, riesce progressivamente a trovare senso e pienezza.

(Be' era proprio difficile riuscire a non dire di più)

Mi è piaciuto per una scanzonata autenticità. La figura del vitellone buono a nulla circondato da amici come lui, capace di concepire la sua vita solo in termini di calcio, donne e piccole rivalità, con i discorsi da bar e le "imprese" del sabato sera è allo stesso tempo molto vera e molto divertente. Ma, senza perdere il tono scanzonato, gradualmente entrano nella storia riflessioni, momenti di svolta, occasioni importanti. Ne risulta un romanzo profondo e commovente che mi va di consigliare.

Certo, bisogna segnalare alcune situazioni scabrose ed un linguaggio e mentalità molto volgare in tutta la prima parte. Inoltre direi che si nota la mancanza di un lavoro di revisione che avrebbe probabilmente distribuito meglio le proporzioni della storia: troppo lunga la prima parte (si poteva utilmente condensare il primo centinaio di pagine), appena accennati alcuni sviluppi interessanti che potevano ricevere maggiore attenzione, almeno un personaggio sul quale si finisce per creare un'aspettativa eccessiva rispetto al ruolo che svolge effettivamente.

Se gli eredi dell'autore avessero avuto il coraggio di affidare il manoscritto ad un buon editor con la proposta di ricavarne un romanzo a due mani, ne poteva uscire un capolavoro. Così è una storia divertente, profonda e commovente (e non è poco!). Vi assicuro però che se superate la metà non smetterete più di leggere (soprattutto se non avete letto la quarta di copertina!)

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